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martedì 4 ottobre 2011

LE MOSSACCE TRATTORIA DIVINA ,FIRENZE, VISTA DA "LA REPUBBLICA" IL 20 GENNAIO 2008.




 Una trattoria toscana vera ed è lì da più di ottant' anni.

In un momento in cui la tendenza di molti ristoranti è quella di puntare su un arredamento minimalista per dare un senso di modernità - bianco e nero, chi osa di più colori forti, sedie di plastica, lampade al neon - entrare in una piccola trattoria con i tavoli di legno fa piacere.
Ci si sente quasi a casa.
Se poi quella trattoria sta lì da più di ottant' anni e nel tempo ha mantenuto una sua tipicità, quel senso di calore è ancora più forte.
«Le Mossacce» non è certo un locale nuovo nella ristorazione fiorentina, e nemmeno le sue proposte lo sono, eppure ci si viene ancora con piacere. La sala è piccola, le voci si accavallano, non ci sono tavoli esclusivi, si mangia sulle tovagliette di carta gialla, ci si siede dove c' è posto magari insieme ad altra gente.
Non si prenota, però per sedersi non si aspetta mai più di cinque-dieci minuti. E' la regola della casa: si mangia e appena finito si lascia il posto.
La cucina è a vista e i profumi riempiono la sala. Ma, particolare interessante, non ne resta traccia sui vestiti.
Le offerte sono quelle tipiche della cucina toscana (ogni tanto capita anche il rognone...) con prodotti di stagione cucinati con grande semplicità. Accompagnati da un bicchiere di Chianti. La cantina, a dire il vero, potrebbe essere migliorata e ampliata, dignitoso il vino della casa.
Il ristorante è gestito da due cugini, Stefano e Giovanni che mai, nemmeno una volta, hanno ceduto alla tentazione di cambiare stile in cucina. «Forse perché sappiamo fare solo questo -dicono -e poi la nostra cucina piace anche agli stranieri».
Ecco un altro particolare interessante: a pranzo la presenza di stranieri è ridottissima, mentre la sera cresce. «A pranzo abbiamo quasi tutta clientela locale, gente che viene qui da anni».
Fuori dai circuiti turistici, «Le Mossacce» mantiene anche un buon rapporto tra qualità e prezzo. Per un pasto completo si spendono tra 20 e 25 euro compreso il vino della casa. Il conto sale se si ordina la bistecca o una bottiglia di vino. Il menù ha una parte fissa con l' aggiunta dei piatti del giorno (due primi, due secondi e alcuni contorni), che ovviamente cambiano sempre. Tutto è cucinato espresso («non abbiamo nemmeno il congelatore») e la spesa viene fatta ogni mattina. Della trattoria «Le Mossacce» ha conservato anche gli orari di ingresso: a pranzo dalle 12 alle 14.30, la sera dalle 19 alle 21.30.

(vinoecucinarepubblica.it
- CIRO DE CECCO )


20 gennaio 2008 pagina 14 LA REPUBBLICA- FIRENZE